Il Pipistrello nano è il più piccolo pipistrello europeo; la sua lunghezza, fra testa e corpo è di 3-5 cm, mentre l’apertura alare di 18-24 cm. Il pelo è bruno rossastro o scuro sul dorso mentre nel ventre si presenta bruno giallastro. Ha un volo agile, veloce e irregolare, con picchiate e percorsi circolari.
La specie si dimostrata molto versatile in fatto di habitat; é fortemente antropofila, ovvero frequenta molto gli ambienti urbani. La si può trovare dal livello del mare fino a circa 2.000 m di quota.
Come rifugi estivi utilizza le fessure nelle rocce e gli alberi cavi ma anche qualsiasi tipo di spazio disponibile negli edifici (sottotetti, crepe dei muri, cassonetti degli avvolgibili). Per l’ibernazione il Pipistrello nano ha bisogno di grotte, costruzioni o alberi cavi. In qualche caso i luoghi dove si iberna coincidono con quelli in cui passa l’estate. Spesso condivide i rifugi con altre specie.
E’ specie sedentaria e gli spostamenti tra i rifugi estivi e quelli invernali sono generalmente inferiori a 20 km. Non è raro sorprenderla in volo di foraggiamento anche in pieno inverno ed in pieno giorno.
L’accoppiamento avviene fra la fine dell’estate e l’autunno; i maschi attirano le femmine nei rifugi e formano degli harem. Le colonie riproduttive possono contenere 50-100 femmine; ognuna partorisce 1-2 piccoli, tra giugno e luglio, i quali diventano indipendenti dopo 4 settimane.
Il Pipistrello nano si ciba di vari tipi di insetti catturati al volo e per cacciare segue delle rotte di volo lungo strutture lineari (siepi, margini boschivi o viali alberati); si può rinvenire anche sotto i lampioni.
Emette frequentemente dei caratteristici squittii che sono facilmente udibili.
E’ noto per il fenomeno delle “invasioni” compiute fra agosto e ottobre; gruppi di centinaia di individui, composti in prevalenza da maschi e femmine dell’anno, invece di rifugiarsi in zone sicure e nascoste preferiscono affollarsi in centri abitati o luoghi aperti, soprattutto se illuminati anche di notte.
La specie è inserita nell’Allegato IV della Direttiva Habitat 92/43/CEE. Le sue minacce sono rappresentate dall’uso di pesticidi e il disturbo delle colonie.