E’ un rapace di medie dimensioni, con una apertura alare di 113-135 cm. Si può riconoscere in volo per la particolare silhouette; la testa è piccola e sporgente e la coda è allungata. Il maschio ha la testa grigio cenere, le parti superiori scure e quelle inferiori chiare con tipiche barrature. Le remiganti hanno le estremità nere e la coda presenta una spessa barratura. Una caratteristica peculiare degli individui adulti è l’iride di colore giallo.
Il volo è caratterizzato da battiti lenti e profondi con l'ala che pare elastica; quando volteggia tiene le ali piatte.
La specie è migratrice e nidificante. Raggiunge i territori di nidificazione in aprile-maggio e si riproduce fino a fine giugno; i giovani s’involano normalmente a fine agosto. Può essere osservato in un range altitudinale che va da 0 e 1500 metri.
Durante la migrazione primaverile un grande numero di individui attraversa lo stretto di Messina; qui si può osservare un passaggio quasi continuo di falchi pecchiaioli per diverse settimane. Meno intensa risulta la migrazione autunnale.
Nidifica in varie tipologie di boschi con latifoglie e conifere che confinano con ambienti aperti quali radure, incolti e praterie. I nidi sono posti sugli alberi, in corrispondenza di biforcazioni o alla base di grossi rami. Durante la nidificazione la specie si dimostra territoriale e difende un’area di caccia di circa 10 kmq.
Le coppie si esibiscono in voli nuziali molto appariscenti durante i quali le ali vengono battute sopra il dorso in rapida successione. Gli accoppiamenti avvengono nei pressi del nido e sono ripetuti più volte. Normalmente si ha una sola covata tra la fine di maggio e la fine di giugno.
Questo falco caccia attivamente nidi di imenotteri sociali come vespe, calabroni e api (da qui il termine pecchiaiolo); può mettere allo scoperto i nidi sotterranei, raspando il terreno con le zampe, dai quali estrae pupe e larve. L’uccello è provvisto di speciali penne, simili a scaglie, attorno agli occhi e alla base del becco con le quali si protegge dalla puntura degli insetti. Se le prede principali scarseggiano si accontenta di altri tipi di insetti come coleotteri, cavallette e formiche oltre che di micromammiferi, rettili, anfibi, nidiacei e uova di uccelli.
Una volta era oggetto di forte persecuzione illegale soprattutto nello stretto di Messina, in coincidenza con la migrazione. Le minacce per questa specie sono attualmente rappresentate dalla distruzione dell’habitat e dal disturbo umano durante il periodo riproduttivo.
In Europa la specie è protetta dalla direttiva “Uccelli” ed è inoltre tutelata secondo la Legge 157/92.