La pieve (plebs-popolo) in origine indicava ii territorio sul quale era stanziata una comunità cristiana rurale; aveva il fonte battesimale e il cimitero e solo in essa si somministrava il battesimo e si svolgevano i riti funebri da parte del collegio dei sacerdoti detto Capitola canonicaÂle. Da essa dipendevano le altre chiese minori la cui origine era legata alla pietà dei fedeli.
A capo della pieve era l'arciprete (poi pievano), che aveva ampie facoltà . Oltre ai diritti ecclesiastici aveva anche quelli di natura economica perché alla pieve spettavano le decime delle chiese dipendenti. La prima trasformazione delle pievi avvenne quando si verificò la tendenza a rendere parrocchia ogni chiesa di un complesso abitato. Le prime pievi nell'insieme furono molto povere ma intorno al mille molÂtissime vennero ricostruite, ampliate e arricchite di decorazioni.
All'inizio del Cristianesimo per le loro dedicazioni erano preferiti i nomi degli Apostoli e dei martiri più comuni, come S. Pietro, S. Paolo, S. Stefano, ecc. I Bizantini diffusero nelle nostre zone ii culto di S. Apollinare e di S. Vitale, mentre i Longobardi predilessero S. Giovanni Battista, S. Michele Arcangelo e S. Giorgio; i Franchi invece S. Martino e S. Remigio.