La siepe è sempre stato uno degli elementi più importanti del paesaggio agricolo. Questo, tanto nella pianura quanto nelle colline, era tradizionalmente connotato dalla presenza di siepi campestri che andavano a delimitare appezzamenti e strade poderali. Oltre a marcare i confini delle proprietà, le siepi rappresentavano una fonte di frutti, foraggio e legname da ardere. Con alcune delle piante che le componevano si realizzavano anche attrezzi agricoli.
L’uso delle siepi a protezione e delimitazione dei campi è iniziato nell’antichità; esse vengono già menzionate nella Bibbia.
La presenza delle siepi in un territorio rappresenta un fattore di grande importanza in termini ambientali; di fatto sono ecosistemi in miniatura e veri e propri serbatoi di vita animale e vegetale. Esse concentrano in poco spazio una grossa diversità biologica grazie ai diversi microclimi che le caratterizzano.
Le siepi svolgono una funzione di connessione nella rete ecologica e quindi garantiscono il collegamento fra diversi habitat; funzionano quindi come se fossero dei corridoi. Un corridoio biologico permette la dispersione di molti organismi e favorisce i processi di colonizzazione.
La loro presenza è importante per l’agricoltura in quanto danno rifugio e nutrimento ad un’ampia gamma di animali, spesso predatori dei principali parassiti delle colture. Questi possono essere mammiferi, uccelli, rettili e anfibi. Più la siepe è complessa in termini di specie arboree ed arbustive (oltre che in termini di altezze ed età delle piante) più questa è recettiva per gli animali.
Se posta a ridosso di un bosco, la siepe funziona da ecotono, cioè una zona di transizione tra due ambienti diversi.
Sul piano estetico e percettivo, le siepi campestri rendono il paesaggio interessante e piacevole in tutte le stagioni; questo grazie alle fioriture, alle fruttificazioni e ai cambiamenti di colore del fogliame. Esse vivacizzano l’immagine della campagna soprattutto quando sono composte da specie botaniche di diversa dimensione e struttura ed hanno una componente arborea che fa apparire anche degli elementi verticali. Sono fondamentali per il turismo rurale in quanto un paesaggio diversificato risulta più attrattivo di uno omogeneo.
La siepe assolve molteplici compiti fra i quali proteggere il suolo dall’erosione dovuta alle piogge e difendere le colture dal vento. La loro presenza riduce anche l’evapotraspirazione dal suolo aumentandone così l’umidità. Le siepi poste lungo i corsi d'acqua funzionano poi da “fasce tampone” ovvero fanno da filtro fra gli ecosistemi terrestri e quelli acquatici, trattenendo sedimenti ed inquinanti.
Dopo la seconda guerra mondiale, con l’avvento delle politiche agrarie che miravano a massimizzare la produttività e la redditività delle colture, le siepi campestri hanno subito un forte declino. C’è stato un crescente disinteresse verso il loro mantenimento e sono state via via eliminate per accorpare i campi e facilitare il lavoro dei mezzi agricoli. L’agricoltura intensiva non tollera la presenza di tali elementi anche perché sottraggono terreno e proiettando la loro ombra sui terreni coltivati.