E’ un serpente di piccole dimensioni; gli adulti di rado oltrepassano i 65 cm. Le parti superiori del corpo sono di regola abbastanza chiare con evidenti sfumature color cannella. Si osservano anche file longitudinali di macchie brunastre o nerastre. Le regioni ventrali sono biancastre o color crema, con macchie scure disposte irregolarmente oppure allineate; questo caratteristico disegno a scacchiera facilità il riconoscimento della specie. Altro elemento distintivo è la tipica banda nerastra che parte dalla bocca, raggiunge l’occhio e arriva sulla parte superiore della testa.
Il colubro di Riccioli vive in ambienti ben esposti, come pietraie, arbusteti, coltivi, pascoli, incolti, vigneti ed oliveti. La specie e non è facile da osservare dato che la sua attività è soprattutto crepuscolare e notturna; durante il giorno si nasconde sotto le pietre, nei muri a secco, nelle cataste di legna, nelle spaccature delle rocce o sotto la vegetazione arbustiva. Si ritrova spesso attorno a ruderi e abitazioni.
La specie ha una distribuzione irregolare ma è presente in prevalenza al di sotto dei 400 m di quota.
Il periodo stagionale in cui è inattivo va da novembre all’inizio di aprile. In inverno si possono verificare delle interruzioni del letargo se vi sono giornate particolarmente favorevoli dal punto di vista termico.
L’accoppiamento avviene fra la fine di aprile e giugno. La femmina depone fino a 6 uova, delle dimensioni di circa 13-15 X 20-25 mm. La schiusa avviene in agosto-inizio settembre e i neonati si dimostrano subito indipendenti.
Gli adulti si nutrono soprattutto di lucertole e gechi; possono predare anche piccoli mammiferi e altri serpenti. I giovani si cibano di piccoli sauri, lombrichi e artropodi.
E’ una specie lenta e non reagisce alla cattura mordendo.
Il colubro di Riccioli è una specie in diminuzione in Italia. Le minacce più importanti per questa specie sono gli incendi, la distruzione dei vecchi muri a secco e il traffico veicolare stradale. Viene inoltre spesso ucciso in quanto scambiato con la vipera.
Il colubro di Ricciòli rientra nell’allegato III della Convenzione di Berna e negli allegati A e B della Legge Regionale toscana 56/2000.